La Visita Otorinolaringoiatrica è finalizzata a determinare l’esistenza di patologie dell’orecchio, del naso o della gola. Sebbene queste zone dell’organismo possano apparire poco correlate, di solito possono essere interessate congiuntamente da un’infezione o dallo stesso trauma, e per questo sono studiate da un unico specialista. è caratterizzata da un’anamnesi completa relativa alla situazione clinica attuale del paziente e alla storia clinica passata con riguardo a malattie passate, malattie presenti in famiglia, eventuali farmaci presi ed analisi di disturbi passati o presenti. Poi si passa ad analizzare i sintomi lamentati dal paziente. Molteplici sono gli strumenti per la misurazione dell’udito o della funzionalità vestibolare e i dispositivi con fibre ottiche per la visualizzazione di tali organi che sono di aiuto per indagare le diverse patologie che possono interessare orecchie, naso e gola. In sede di visita lo specialista ricorrerrà agli strumenti o alle tecniche d’indagine più idonee in relazione alla sintomatologia lamentata dal paziente. All’interno dell’otorinolaringoiatria l’otologia studia in modo specifico le patologie delle orecchie, la rinologia si interessa particolarmente del naso e la laringologia studia in modo particolare la laringe.
Il Lavaggio auricolare viene utilizzato per asportare il cerume e gli essudati dal condotto uditivo. Questi ultimi contengono tossine batteriche e detriti che possono contribuire ad una possibile infiammazione. Mediante esame otoscopico viene rilevata la presenza del tappo di cerume che ostruisce la visione della membrana timpanica, ne viene stimata l’entità e la consistenza. L’estrazione può avvenire oltre che con il lavaggio auricolare, anche con l’utilizzo di uncini o pinzette otologiche, o anche mediante aspirazione. L’instillazione di emollienti è utile soprattutto per ammorbidire per qualche giorno i tappi che si presentano più duri e resistenti al lavaggio. Il lavaggio auricolare è controindicato o richiede estrema cautela in presenza di otite, nel caso di precedenti interventi chirurgici all’orecchio e se presente perforazione della membrana timpanica. Un sintomo molto frequente conseguente all’asportazione del tappo di cerume è rappresentato dalla comparsa di uno stato vertiginoso che comunque è di breve durata.
La Fibrolaringoscopia consiste in un’osservazione diretta della laringe mediante una sottile fibra ottica flessibile. Lo strumento a fibre ottiche, in genere un endoscopio o fibroscopio, viene introdotta da una narice e attraverso la parte posteriore del naso si arriva, in genere, dietro il palato molle. Da questa posizione si visualizza bene la laringe, senza scatenare in modo particolare i sintomi del vomito come nel caso del cavo orale. La laringe è l’organo dell’apparato respiratorio che produce i suoni. La laringoscopia permette di evidenziare eventuali lesioni della laringe ed è quindi indicata nella diagnosi delle patologie della laringe e dell’ipofaringe. é un esame semplice e indolore, eseguito, in genere, dopo aver applicato nelle fosse nasali uno spray anestetico. Gli effetti dell’anestesia (sensazione di lieve gonfiore alla gola) scompaiono in pochi minuti.
La Visita Otorinolaringoiatrica non è una visita dolorosa e può essere effettuata a tutte le età senza problema alcuno. La visita permette la valutazione delle orecchie (otoscopia), delle fosse nasali (rinoscopia anteriore e posteriore) e della laringe (laringoscopia indiretta). La visita si completa con la palpazione del collo, la valutazione dei movimenti delle articolazioni temporo-mandibolari e la pressione su alcuni punti facciali. Se necessario si procede con il Lavaggio auricolare, per l’estrazione dei tappi di cerume. Nel caso in cui il tappo di cerume sia duro e consistente è bene far precedere l’asportazione dalla instillazione per qualche giorno di sostanze emollienti, in grado di ammorbidire il cerume.
L’ Esame audiometrico è l’indagine classica che si effettua per studiare le malattie dell’orecchio e per indagare i casi di sospetta ipoacusia (abbassamento dell’udito). Attraverso tale esame viene misurata la soglia di minima udibilità, cioè il valore di pressione sonora minimo in grado di essere percepito da un soggetto. è un esame che si effettua in ambulatorio, in una cabina insonorizzata denominata “cabina silente” e che richiede la collaborazione del paziente, al quale viene richiesto di segnalare, mediante un pulsante, ogni volta che percepisce un suono erogato da una cuffia posizionata sulla testa. Vengono fatti ascoltare dei suoni per misurare l’udito dal punto di vista quantitativo (audiometria tonale) e poi parole o frasi per determinare la discriminazione della voce e studiare la funzione uditiva anche dal punto di vista qualitativo (audiometria vocale). In questo modo l’esame fornisce indicazioni utili sull’udito del paziente sia dal punto di vista quantitativo e cioè quanto si sente, che da quello qualitativo, ossia come si sente. L’esame dura pochi minuti ed è assolutamente indolore.
Dr.ssa Maria Teresa Paiano
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